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Giurisprudenza



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Le Sezioni unite della Corte di cassazione hanno affermato che è ammissibile il ricorso in cassazione proposto da avvocato iscritto nell’albo speciale della Corte di cassazione, nominato quale sostituto dal difensore dell’imputato, di fiducia o di ufficio, non cassazionista.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, sentenza 28 aprile - 29 settembre 2016, n.40518 

pubblicato in News il 30.09.2016 | Testo Integrale  

Le Sezioni Unite della corte di Cassazione hanno affermato che le questioni attinenti alla pignorabilità dei beni sono deducibili con la richiesta di riesame e devono essere decise dal giudice penale, non sussistendo una riserva di competenza del giudice civile a deciderle dopo la conversione del sequestro conservativo in pignoramento, a seguito della irrevocabilità della sentenza.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 21 luglio - 16 settembre 2016, n. 38670

pubblicato in News il 19.09.2016 | Testo Integrale  

Le Sezioni Unite hanno affermato che “Ai fini dell’individuazione dei reati ai quali è astrattamente applicabile la disciplina dell’istituto della sospensione con messa alla prova, il richiamo contenuto all’art. 168-bis cod. pen. alla pena edittale detentiva non superiore nel massimo a quattro anni va riferito alla pena massima prevista per la fattispecie-base, non assumendo a tal fine alcun rilievo le circostanze aggravanti, comprese le circostanze ad effetto speciale e quelle per cui la legge stabilisce una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato”

 Corte di Cassazione, S ezioni Unite Penali, Sentenza 31 marzo - 1 settembre 2016, n. 36272

pubblicato in News il 05.09.2016 | Testo Integrale  

Le Sezioni unite della Corte di cassazione hanno affermato il principio di diritto, secondo cui integra remissione tacita di querela la mancata comparizione alla udienza dibattimentale del querelante previamente ed espressamente avvertito dal giudice che l'eventuale sua assenza sarà interpretata come fatto incompatibile con la volontà di persistere nella querela.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 23 giugno - 21 luglio 2016, n. 31668

pubblicato in News il 25.07.2016 | Testo Integrale  

In tema di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni tra presenti le Sezioni unite della Corte di cassazione hanno affermato i seguenti principi di diritto: - deve escludersi la possibilità di compiere intercettazioni nei luoghi indicati dall’art. 614 cod. pen., con il mezzo indicato in precedenza, al di fuori della disciplina derogatoria per la criminalità organizzata di cui all’art. 13 d.l. n. 152 del 1991, convertito in legge n. 203 del 1991, non potendosi prevedere, all’atto dell’autorizzazione, i luoghi di privata dimora nei quali il dispositivo elettronico verrà introdotto, con conseguente impossibilità di effettuare un adeguato controllo circa l’effettivo rispetto del presupposto, previsto dall’art. 266, comma 2, cod. proc. pen., che in detto luogo «si stia svolgendo l’attività criminosa»; - è invece consentita la captazione nei luoghi di privata dimora ex art. 614 cod. pen., pure se non singolarmente individuati e se ivi non si stia svolgendo l’attività criminosa, per i procedimenti relativi a delitti di criminalità organizzata, anche terroristica, secondo la previsione dell’art. 13 d.l. n. 152 del 1991; - per procedimenti relativi a delitti di criminalità organizzata devono intendersi quelli elencati nell’art. 51, commi 3-bis e 3-quater, cod. proc. pen. nonché quelli comunque facenti capo a un’associazione per delinquere, con esclusione del mero concorso di persone nel reato.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentanza 28 aprile - 1 luglio 2016,n. 26889

pubblicato in News il 04.07.2016 | Testo Integrale  

Le Sezioni unite della Corte di cassazione hanno affermato il seguente principio di diritto: «Il giudice dell’esecuzione può revocare, ai sensi dell’art. 673 cod. proc. pen., una sentenza di condanna pronunciata dopo l’entrata in vigore della legge che ha abrogato la norma incriminatrice, allorchè l’evenienza di abolitio criminis non sia stata rilevata dal giudice della cognizione».

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 29 ottobre 2015 - 23 giugno 2016, n. 26259

pubblicato in News il 27.06.2016 | Testo Integrale  

Le Sezioni unite della Corte di cassazione, risolvendo un contrasto interno alla Quinta Sezione penale, hanno affermato il seguente principio di diritto: “sussiste il delitto di false comunicazioni sociali, con riguardo alla esposizione o alla omissione di fatti oggetto di valutazione, se, in presenza di criteri di valutazione normativamente fissati o di criteri tecnici generalmente accettati, l’agente da tali criteri si discosti consapevolmente e senza darne adeguata informazione giustificativa, in modo concretamente idoneo ad indurre in errore i destinatari delle comunicazioni”.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 31 marzo - 27 maggio 2016, n. 22474

pubblicato in News il 30.05.2016 | Testo Integrale  

Le Sezioni unite della Corte di cassazione, risolvendo un contrasto interno alla Quinta Sezione penale, hanno affermato il seguente principio di diritto: “sussiste il delitto di false comunicazioni sociali, con riguardo alla esposizione o alla omissione di fatti oggetto di valutazione, se, in presenza di criteri di valutazione normativamente fissati o di criteri tecnici generalmente accettati, l’agente da tali criteri si discosti consapevolmente e senza darne adeguata informazione giustificativa, in modo concretamente idoneo ad indurre in errore i destinatari delle comunicazioni”.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 31 marzo - 27 maggio 2016, n. 22474

pubblicato in News il 30.05.2016 | Testo Integrale  

Le Sezioni unite della Corte di cassazione hanno affermato il seguente principio di diritto: il delitto punibile in astratto con la pena dell’ergastolo, commesso prima della modifica dell’art. 157 cod. pen., per effetto della legge 5 dicembre 2005, n. 251, è imprescrittibile, pur in presenza del riconoscimento di circostanza attenuante dalla quale derivi l’applicazione di pena detentiva temporanea.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 24 settembre 2015 - 12 maggio 2016, n.19756

pubblicato in News il 23.05.2016 | Testo Integrale  

Le Sezioni unite della Corte di cassazione hanno affermato il seguente principio di diritto: ai fini del valido esercizio del diritto di rinuncia alla prescrizione è necessaria la forma espressa, che non ammette equipollenti, sicché la richiesta di applicazione della pena da parte dell’imputato, o il consenso prestato alla proposta del pubblico ministero, non possono di per sé valere come rinuncia.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 25 febbraio - 6 maggio 2016, n.18953

pubblicato in News il 11.05.2016 | Testo Integrale  

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