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Massimario



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MISURE CAUTELARI

Misure cautelari personali – Interrogatoria – Difensore – Avviso - Tempestività. (C.p.p., articolo 294).
In tema di interrogatorio “di garanzia” ex articolo 294 del C.p.p., mancando disposizioni ad hoc, deve ritenersi valido ed efficace, perché tempestivo, l’avviso che abbia posto il difensore nelle condizioni di intervenire (eventualmente a mezzo di una sostituto) o di chiedere che l’atto sia ritardato per il tempo strettamente necessario ad assicurare la sua presenza. La valutazione di “adeguatezza” del mezzo prescelto non può essere formulata in astratto, ma caso per caso, con specifico riferimento alle singole situazioni concrete, e tenendo conto dei caratteri di urgenza della procedura, dei tempi disponibili, del luogo ove deve essere garantita la presenza del difensore e di ogni altro dato che consenta di contemperare l’urgenza con l’effettivo esercizio del diritto costituzionalmente garantito alla difesa di fiducia.
Sezione VI, sentenza 14 marzo – 4 aprile 2012 n.12854 – Pres. Garribba; Rel. Fazio; Pm (diff.) Mazzotta; Ric.Turcanu.

REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Esercizio abusivo della professione – Agevolazione dello svolgimento dell’attività abusiva – Responsabilità a titolo di concorso –Condizioni – Conseguenze in caso di esercizio abusivo dell’attività medica. (C.p., articoli 110 e 348).
Può rispondere del reato di esercizio abusivo di una professione, a titolo di concorso, chiunque agevoli o favorisca lo svolgimento da parte di una persona non autorizzata di un’attività professionale per la quale sia richiesta una abilitazione speciale.
Peraltro, perché vi sia concorso non basta una condotta di mera connivenza o tolleranza, ma è comunque necessario che sia dimostrato il contributo personale del concorrente alla realizzazione del reato: ne deriva che, quando si tratti di esercizio abusivo della professione medica, per poter ipotizzare il concorso del titolare dello studio è necessario dimostrare che questi conoscesse che nello studio venivano eseguiti interventi per cui necessitava una speciale abilitazione e che consentisse tali interventi.
Sezione VI, sentenza 27 marzo – 23 maggio 2012 n.19544 – Pres. Agrò; Rel. Fidelbo; Pm (diff.) Riello; Ric.Spada

REATO IN GENERE

Cause di estinzione del reato – Sospensione condizionale della pena – Concessione – Condizioni – Giudizio prognostico sul rischio di recidiva – Cittadino straniero clandestino – Rilevanza della sola condizione di clandestinità - Esclusione. (C.p., articolo 164).
Il diniego del beneficio della sospensione condizionale della pena non può essere motivato facendo esclusivo riferimento alla “clandestinità” dell’imputato.
Sezione IV, sentenza 10 maggio – 7 giugno 2012 n. 22045 – Pres. Marzano; Rel. Piccialli; Pm (diff.) D’ambrosio; Ric. Ciobanu

REATO IN GENERE

Circostanze di reato – Circostanze aggravanti – Aggravante speciale della transnazionalità – Fattispecie. (Legge 16 marzo 2006 n. 146, articolo 4)
La circostanza aggravante speciale della trans nazionalità previste dall’articolo 4 della legge 16 marzo 2006 n. 146 è correttamente ravvisata rispetto a un gruppo criminale debito al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione impegnato in attività criminali in più Stati, in ragione dei luoghi di reclutamento delle prostitute, dei viaggi di accompagnamento delle stesse, dei guadagni ottenuti dalle prostitute sia in Italia che all’estero, della “rotazione” di alcune di esse anche in località diverse da quelle italiane.
Sezione III, sentenza 27 gennaio – 23 maggio 2012 n. 19443 – Pres. Mannino; Rel. Fiale; Pm (conf.) Baglione; Ric. Kiwan e altro

REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Rifiuto di atti d’ufficio – Elemento materiale – Necessità di una esplicita richiesta di adempimento – Esclusione – Urgenza obiettiva - Sufficienza. (C.p., articolo 328, comma 1)
Il reato di rifiuto di atti d’ufficio sussiste anche quando il rifiuto consegua a una situazione di urgenza che, di fatto, avrebbe dovuto imporre il compimento dell’atto, non essendo necessario che l’indebito diniego del comportamento doveroso consegua a una richiesta o a un ordine espresso.
Sezione IV, sentenza 16 febbraio – 8 maggio 2012 n. 17069 – Pres. Marzano; Rel. Piccialli; Pm (parz. diff.) Stabile; Ric. parte civile Ranasinghe e altri in proc. Guaeniere e altro.

MISURE CAUTELARI

Misure cautelari personali – Impugnazioni – Riesame – Poteri istruttori – Esclusione – Acquisibilità di elementi conoscitivi – Ammissibilità – Condizioni - Fattispecie. (C.p.p., articolo 309, commi 5 e 9).
Il tribunale del riesame è privo di poteri istruttori, incompatibili con la speditezza del procedimento incidentale de libertate, ma può e deve decidere sulla base degli elementi trasmessigli dalle parti e offerti al contraddittorio in udienza: pertanto, mentre il tribunale non può svolgere alcuna attività istruttoria (audizione di testi, esperimento di prove tecniche ecc.), legittimamente, sollecitato in tal senso dalle parti, può acquisire gli esiti di un incidente probatorio svoltosi dopo l’adozione della misura cautelare (nella specie, la Corte ha ritenuto corretta l’acquisizione degli esiti dell’incidente probatorio nel corso del quale erano state raccolte le dichiarazioni della minore che si assumeva vittima di una violazione sessuale.
Sezione IV, sentenza 16 febbraio – 19 aprile 2012 n15063 – Pres. Marzano; Rel. Piccialli; Pm (diff.)Stabile; Ric.Proc. trib. Salerno.

PROCEDIMENTO PENALE

Imputato – Impedimento a comparire – Apprezzamento - Fattispecie. (C.p.p., articoli 420-ter, 420-quater e 484).
A norma dell’articolo 420-ter, comma 2, del C.p.p., il giudizio sulla “probabilità” che l’assenza dell’imputato sia dovuta a impossibilità assoluta di comparire per caso fortuito o forza maggiore, sì da imporre il rinvio dell’udienza e da escludere la dichiarazione di contumacia, è effettuato dal giudice con valutazione “libertà” e non può formare oggetto di discussione successiva né motivo di impugnazione.
(Nella specie, la Corte ha giudicato corretta e congruamente motivata l’ordinanza che aveva dichiarato la contumacia dell’imputato, ritenendo proveniente da fonte incerta la notizia riferita dal difensore di avere ricevuto una telefonata da persona qualificatasi come sorella dell’imputato che aveva affermato che questi era detenuto all’estero).
Sezione IV, sentenza 3 novembre – 21 dicembre 2011 n.47497 – Pres. Brusco; Rel. Galbiati; Pm (diff.) Mura; Ric.Gasi

STUPEFACENTI

Attività illecita – Confisca del veicolo – Confiscabilità facoltativa – Condizioni - Fattispecie. (C.p., articolo 240, comma 1; D.p.r. 9 ottobre 1990 n. 309, articolo 73).
Per la confisca del veicolo utilizzato per il trasporto della sostanza stupefacente destinata allo spaccio non è sufficiente il semplice impiego in tale uso, ma è necessario un “collegamento stabile” con l’attività criminosa, che esprima con essa un rapporto funzionale, dedotto, ad esempio, da modificazioni strutturali apportate al veicolo o comunque dal constante inserimento di esso nell’organizzazione esecutiva del reato. (Da queste premesse, la Corte ha annullato, limitatamente alla confisca dll’autovettura, una sentenza di patteggiamento dove il giudice non aveva indicato le ragioni dell’applicazione della misura ablativa, in una vicenda in cui, del resto, senza che vi fosse alcun riferimento all’autovettura, risultava che la droga era detenuta in un sacchetto).
Sezione VI, sentenza 29 marzo – 5 aprile 2012 n. 13176 – Pres. Di Virginio; Rel. Fidelbo; Pm (diff.) Scardaccione; Ric.Hamr El Hank.

LIBERTA' PERSONALE

Riparazione per l’ingiusta detenzione – Diritto all’equa riparazione – Condizioni – Esclusione – Colpa grave del richiedente – Nozione - Apprezzamento. (C.p.p., articoli 314 e 315)
La nozione di “colpa grave” di cui all’articolo 314, comma 1, del C.p.p., ostativa del diritto alla riparazione dell’ingiusta detenzione, va individuata in quella condotta che, pur tesa ad altri risultati, ponga in essere, per evidente, macroscopica negligenza, imprudenza, trascuratezza, inosservanza di leggi, regolamenti o norme disciplinari, una situazione tale da costituire una non voluta, ma prevedibile ragione di intervento dell’autorità giudiziaria, che si sostanzi nell’adozione o nel mantenimento di un provvedimento restrittivo della libertà personale. A tal riguardo, la colpa grave può concentrarsi in comportamenti sia processuali sia di tipo extraprocessuale, come la grave leggerezza o la macroscopica trascuratezza, tenuti sia anteriormente che successivamente al momento restrittivo della libertà personale; onde, l’applicazione della suddetta disciplina normativa non può non imporre l’analisi dei comportamenti tenuti dall’interessato, anche prima dell’inizio dell’attività investigativa e della relativa conoscenza, indipendentemente dalla circostanza che tali comportamenti non integrino reato (anzi, questo è il presupposto, scontato, dell’intervento del giudice della riparazione) .
Sezione IV, sentenza 11 aprile – 6 giugno 2012 n. 21896 – Pres. Marzano; Rel. Piccialli; Pm (conf.) De Santis.

REATI CONTRO LA PERSONA

Omicidio colposo – Trasporto clandestino di immigrati – Modalità pericolose di trasporto – Decesso - Responsabilità. (C.p., articolo 589).
Correttamente viene ravvisata la responsabilità a titolo di omicidio colposo a carico di chi abbia organizzato il trasporto clandestino di persone rinchiudendole in un container caricato su una nave e chiuso dall’esterno, in quanto una tale condotta, proprio in ragione dell’accertata impossibilità per le persone trasportate di aprire dall’interno il container, ben può essere considerata quale antecedente causale necessario e ineliminabile dell’evento letale verificatosi (la morte dei soggetti trasportati), quale sia stata l’eventuale successiva concausa (asfissia, ipotermia ecc.). dovendosi in proposito escludere ogni valenza al consenso delle vittime a tali peculiari e pericolose modalità di emigrazione, non ponendosi questo consenso come causa autonoma e sufficiente alla causazione dell’evento, tale da interrompere il nesso causale.
Sezione IV, sentenza 5 aprile – 25 maggio 2012 n.20245 – Pres. Brusco; Rel. Massafra; Pm (conf.) Mura; Ric.Bulzan.

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