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Giurisprudenza



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Il periodo di sospensione del processo, previsto nel caso di presentazione di istanza di “accertamento di conformità”, ex art. 36 d.P.R. n. 380 del 2001 (già art. 13 della legge n. 47 del 1985, deve essere considerato ai fini del computo dei termini di prescrizione del reato edilizio”; b) “In caso di sospensione del processo disposta su richiesta dell’imputato o del suo difensore oltre il termine previsto per la formazione del silenzio-rifiuto ex art. 36 d.P.R. n. 380 del 2001, opera la sospensione del corso della prescrizione a norma dell’art. 159, comma 1, n. 3, doc. pen.

Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 31 marzo - 13 aprile 2016, n. 15427

pubblicato in News il 04.05.2016 | Testo Integrale  

Contrasto interpretativo insorto sulla applicabilità, anche alla disciplina della sanatoria di cui agli artt. 36 e 45 d.P.R. n. 380/2001 (già, artt. 13 e 22 legge n. 47/85), di effetti sulla prescrizione analoghi a quelli conseguenti dalla sospensione del processo che si determinano in caso di “condono edilizio”

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 31 marzo - 14 aprile 2016, n. 15427

pubblicato in News il 27.04.2016 | Testo Integrale  

Le Sezioni Unite Penali della Corte di cassazione, enunciando numerosi principi di diritto relativi alla causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis cod. pen., hanno affermato che detta causa di non punibilità è compatibile con il reato di guida in stato di ebbrezza, caratterizzato dalla presenza di soglie di punibilità all’interno della fattispecie tipica, rapportate ai valori di tassi alcolemici accertati.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penale, Sentenza 25 febbraio - 6 aprile 2016, n. 13681

pubblicato in News il 11.04.2016 | Testo Integrale  

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, risolvendo un contrasto insorto tra le Sezioni semplici, hanno affermato i seguenti principi di diritto: - l’inammissibilità del ricorso per cassazione preclude la possibilità di rilevare d’ufficio la prescrizione del reato maturata prima della sentenza di appello, ma non rilevata né eccepita in quella sede o nei motivi di ricorso; - è ammissibile il ricorso per cassazione con il quale si deduce, anche con un unico motivo, l’intervenuta prescrizione del reato maturata prima della sentenza impugnata ed erroneamente non dichiarata dal giudice di merito, integrando tale doglianza un motivo consentito ai sensi dell’art. 606, comma 1, lett. b) cod. proc. pen.

 Corte di Cassazione, Sezione Unite Penali, Sentenza 17/12/2015 - 25/0372016, n. 12602

pubblicato in News il 01.04.2016 | Testo Integrale  

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affermato che la disposizione di cui all’art. 408, comma 3 bis, cod. proc. pen., che stabilisce l’obbligo di dare avviso alla persona offesa della richiesta di archiviazione per i delitti commessi con violenza alla persona, è riferibile anche ai reati di atti persecutori e di maltrattamenti in famiglia previsti rispettivamente dagli artt. 612 bis e 572 cod. pen.

Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 29 gennaio - 16 marzo 2016, n.10959

pubblicato in News il 18.03.2016 | Testo Integrale  

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affermato che al reato di rifiuto di sottoporsi all’accertamento per la verifica dello stato di ebbrezza non si applica il raddoppio della durata della sospensione della patente di guida previsto dall’art. 186, comma 2 lett.c) allorquando il veicolo condotto dall’imputato appartenga a persona estranea al reato.

Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 29 ottobre - 24 novembre 2015, n. 46624 

pubblicato in News il 04.12.2015 | Testo Integrale  

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affermato che in presenza di ricorso inammissibile perché presentato fuori termine non è rilevabile d’ufficio, in sede di legittimità, l’illegalità della pena, che potrà, tuttavia, essere dedotta davanti al giudice dell’esecuzione

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 326 giugno - 3 dicembre 2015, n.47766 

pubblicato in News il 04.12.2015 | Testo Integrale  

Le Sezioni unite della Corte di cassazione hanno affermato che, nel procedimento davanti al giudice di pace, dopo l'esercizio dell'azione penale, Ia mancata comparazione in udienza della persona offesa, ritualmente citata ancorché irreperibile, non e di per se di ostacolo alla dichiarazione di particolare tenuta del fatto, in quanto l'opposizione prevista come condizione ostativa dall'art. 34 comma 3 d.lgs. 28 agosto 2000, n. 274, deve essere necessariamente espressa e non può essere desunta da atti o comportamenti che non abbiano il carattere di una formale ed inequivoca manifestazione di volontà in tal senso.

Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 16 luglio - 27 ottobre 2015, n. 43269

pubblicato in News il 30.10.2015 | Testo Integrale  

Le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione hanno affermato che, nel caso di contestazione di più circostanze aggravanti ad effetto speciale, nel calcolo della pena ai fini della determinazione dei termini di durata massima delle fasi processuali precedenti la sentenza di primo grado, deve tenersi conto, ai sensi dell'art. 63, comma quarto, cod. pen., oltre che della pena stabilita per la circostanza più grave, anche dell’ulteriore aumento complessivo di un terzo per le ulteriori omologhe aggravanti meno gravi.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 27 novembre 2014 - 22 settembre 2015, n. 38518

pubblicato in News il 25.09.2015 | Testo Integrale  

Le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione hanno affermato i seguenti principi di diritto: - “La pena applicata con la sentenza di patteggiamento avente ad oggetto uno o più delitti previsti dall’art. 73 d.P.R. 309 del 1990, relativi alle droghe c.d. leggere, divenuta irrevocabile prima della sentenza n. 32 del 2014 della Corte costituzionale, può essere rideterminata in sede di esecuzione in quanto pena illegale”; - “La rideterminazione avviene ad iniziativa delle parti, con le modalità di cui al procedimento previsto dall’art. 188 disp. att. cod. proc. pen., sottoponendo al giudice dell’esecuzione una nuova pena su cui è stato raggiunto l’accordo”; - “In caso di mancato accordo o di pena concordata ritenuta non congrua il giudice dell’esecuzione provvede autonomamente alla rideterminazione della pena ai sensi degli artt. 132 e 133 cod. pen.”.

Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 26 febbraio - 15 settembre 2015, n. 37101

pubblicato in News il 18.09.2015 | Testo Integrale  

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