foto studio legale parrino
» Home » Contenuti Giuridici » Giurisprudenza

Giurisprudenza



Ricerca  

Le Sezioni Unite hanno affermato che l’inosservanza dei termini di novanta e centottanta giorni, previsti rispettivamente per la richiesta di giudizio immediato ordinario e per quello cautelare, è rilevabile dal giudice per le indagini preliminari, e che il decreto con il quale detto giudice, all’esito della valutazione sull’esistenza dei presupposti, dispone il giudizio immediato non può essere oggetto di ulteriore sindacato.

Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 26 giugno - 14 ottobre 2014, n. 42979

pubblicato in News il 20.10.2014 | Testo Integrale  

Le Sezioni unite della Corte di cassazione, risolvendo un contrasto giurisprudenziale, hanno affermato: - che l’adesione del difensore all’astensione collettiva di categoria configura non una mera libertà, ma l’esercizio di un vero e proprio diritto avente fondamento costituzionale; - che il codice di autoregolamentazione delle astensioni dalle udienze degli avvocati costituisce fonte di diritto oggettivo, contenente norme aventi forza e valore di normativa secondaria o regolamentare, vincolanti erga omnes, alle quali il giudice è soggetto ex art. 101, secondo comma, Cost.; - che il bilanciamento tra il diritto costituzionale dell’avvocato, ed i contrapposti diritti e valori costituzionali dello Stato e dei soggetti interessati al servizio giudiziario, è stato realizzato dal legislatore primario e dalla predetta fonte secondaria, spettando al giudice procedente il controllo del rispetto di tali disposizioni nell’esercizio del diritto di astensione.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 27 marzo - 29 settembre 2014, n.40187

pubblicato in News il 03.10.2014 | Testo Integrale  

La Corte di cassazione ha affermato che: a) Non viola il divieto di “refomatio in peius” previsto dall’art. 597 cod. proc. pen., il giudice dell’impugnazione (nella specie, il giudice di rinvio) che, in relazione al reato continuato, nella specifica ipotesi in cui muta la struttura dello stesso, ad esempio perché, nel nuovo giudizio, il reato satellite diventa quello più grave o perché cambia la qualificazione giuridica di quest’ultimo, apporta per uno dei fatti unificati dall’identità del disegno criminoso un aumento maggiore rispetto a quello ritenuto dal primo giudice, pur non irrogando una pena complessivamente maggiore; b) L’irrevocabilità della decisione del giudice di legittimità sulla responsabilità penale e sulla qualificazione giuridica dei fatti ascritti all’imputato, anche quando consegue ad annullamento con rinvio limitatamente ai fini della determinazione della pena, esclude, a norma dell’art. 2, quarto comma, cod. pen., che la successiva entrata in vigore di una legge modificativa più favorevole possa trovare applicazione nelle ulteriori fasi del giudizio.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 27 marzo - 14 aprile 2014, n. 16208

pubblicato in News il 12.09.2014 | Testo Integrale  

Le Sezioni unite della Corte di cassazione, risolvendo un contrasto giurisprudenziale insorto in tema di utilizzabilità delle conversazioni o comunicazioni intercettate, hanno affermato che queste ultime costituiscono corpo di reato, e come tali possono essere acquisite ed utilizzate nel processo penale, allorchè integrino ed esauriscano di per sé la fattispecie criminosa, e non anche quando ne costituiscano solo un frammento.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, SEntenza 26 giugno - 23 luglio 2014, n. 32697

pubblicato in News il 25.07.2014 | Testo Integrale  

Le Sezioni unite della Corte di cassazione hanno affermato che, qualora si proceda per uno dei delitti di particolare allarme sociale di cui all’art. 407, comma secondo, lett. a), cod. proc. pen. ed i termini di custodia siano stati sospesi per la particolare complessità del dibattimento o del giudizio abbreviato, il limite finale di durata della custodia non può essere superato sommando ad esso l’ulteriore termine “supplementare” previsto, per i delitti citati, dall’art. 303, comma primo, lett. b), n. 3 bis, cod. proc. pen..

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 29 maggio - 7 luglio 2014, n. 29556

pubblicato in News il 16.07.2014 | Testo Integrale  

Le Sezione Unite della Suprema Corte hanno statuito che nell’ipotesi di nuova misura cautelare custodiale emessa in seguito alla dichiarazione di inefficacia, ai sensi dell’art.309, commi 5 e 10, cod. proc. pen., di quella precedente, il giudice per le indagini preliminari non ha il dovere di interrogare l’indagato prima di ripristinare nei suoi confronti il regime custodiale e non è tenuto a reiterare l’interrogatorio di garanzia neanche successivamente, sempre che l’interrogatorio sia stato in precedenza regolarmente espletato e che la nuova ordinanza cautelare non contenga elementi nuovi e diversi rispetto alla precedente.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 24 aprile - 1 luglio 2014, n. 28270

pubblicato in News il 11.07.2014 | Testo Integrale  

Le Sezioni unite, risolvendo il contrasto insorto tra le Sezioni semplici della Corte di cassazione, hanno affermato che non è configurabile il concorso fra i delitti di cui agli artt. 648-bis o 648-ter cod. pen. e quello di associazione mafiosa, quando la contestazione di riciclaggio o reimpiego riguardi denaro, beni o utilità provenienti proprio dal delitto di associazione mafiosa.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 27 febbraio - 13 giugno 2014, n. 25191

pubblicato in News il 18.06.2014 | Testo Integrale  

Le Sezioni unite hanno affermato che nell'udienza preliminare la richiesta di giudizio abbreviato può essere presentata dall'imputato anche dopo la formulazione delle conclusioni da parte del pubblico ministero, ma comunque non oltre le conclusioni definitive rassegnate dal proprio difensore.

Corte di cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 27 marzo - 16 maggio 2014, n. 20214

pubblicato in News il 28.05.2014 | Testo Integrale  

Con sentenza emessa dalle Sezioni Unite, la Corte di cassazione ha affermato che le ricerche effettuate dalla polizia giudiziaria costituenti presupposto per la dichiarazione della latitanza, non devono necessariamente comprendere quelle nei luoghi specificati dal codice di rito ai fini della dichiarazione di irreperibilità e, di conseguenza, anche le ricerche all’estero quando ricorrano le condizioni previste dal comma quarto dell’art. 169 cod. proc. pen.

Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 27 marzo - 7 maggio 2014, n. 18822.

pubblicato in News il 12.05.2014 | Testo Integrale  

Le Sezione Unite della Suprema Corte hanno statuito che la condotta consistente nel promettere o dare denaro o altra utilità, attraverso cui si convinca una persona di età compresa tra i quattordici ed i diciotto anni ad intrattenere rapporti sessuali esclusivamente con il soggetto agente, integra gli estremi della fattispecie di cui al comma secondo dell’art. 600 bis cod pen., e non quella di induzione alla prostituzione minorile di cui al comma primo dello stesso articolo.

 Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 19 dicembre 2013 - 14 aprile 2014, n. 16207

pubblicato in News il 23.04.2014 | Testo Integrale  

primo precedente ...   4 5 6 7 8   ... successivo ultimo